Cerchiamo di definire l’artista Carlo Rudari tramite 5 domande fondamentali:

– Per iniziare a farti conoscere dai visitatori del tuo sito, definisci artisticamente Carlo Rudari.

Sono un uomo che sente, attraverso il silenzio, la sua emotività creativa. Staccandomi dall’ordinarietà del giorno, cerco quei momenti di contatto con la materia generando lentamente le forme dell’opera per chiedere chi sono all’opera stessa, nel momento in cui le dò la vita e “l’anima”.

– Come  funziona il tuo processo creativo?

Per me tutto parte dalla materia. La materia è l’essenza dell’opera e l’idea,  il pensiero creativo da cui ha origine l’opera, si forma a partire dalla materia. La visione mentale del soggetto che creo viene generata dalle sensazioni che provo in un particolare momento, da una situazione o da un luogo, oppure anche dal silenzio.

– Hai cercato l’arte o è stata lei a trovarti? Come sei entrato in contatto con l’arte?

La verità è che ci siamo cercati a vicenda, io la cercavo all’esterno mentre lei mi cercava al mio interno. I primi passi da bambino, quando giocavo con dei pezzi di legno cercando le forme. Poi un po’ più grande frequentando la Scuola d’Arte e le botteghe artigiane. Nel corso degli anni ho acquisito nuovi strumenti di espressione, potendo così realizzare le forme attraverso le mie emozioni, facendo sì che l’arte fosse parte integrante del mio essere uomo che crea.

– Quali sono gli artisti o i movimenti artistici che ti hanno ispirato?

Gli artisti che ammiro di più e che mi hanno sicuramente influenzato sono Constantin Brâncuşi, Marino Marini e Pericle Fazzini, ma sicuramente tutta l’arte moderna ha avuto un impatto sulla mia formazione ed ispirazione.

– Esiste un soggetto o una tecnica che non hai ancora approfondito e che rappresenta una sfida per il futuro?

Uno dei soggetti che vorrei un giorno riuscire a rappresentare è l’anima, ma sono molto affascinato anche dai corpi di ballerina e dai volti di donna. La forza espressiva che più mi affascina è il vento, rappresentato come un soffio di forza e leggerezza.

– Da dove trai ispirazione? Cosa vuoi comunicare all’osservatore tramite le tue opere?

Vorrei che i miei lavori lasciassero negli occhi di chi li guarda la bellezza della materia vista attraverso le forme, espressione del momento creativo profondo e silente. L’osservatore deve rimanere avvolto da questa emozione che lo avvicina al mistero che l’opera esprime. L’ispirazione mi viene da ogni forma che vedo in qualsiasi oggetto, e mi porta a scolpire il legno e a modellare le forme con tutta la forza del momento creante.